Ingredienti
Quattro amiche
Due kili di amore
Un kilo di simpatia
Un kilo di divertimento
Un kilo di pazienza
Un pizzico di organizzazione
Un pizzico di fantasia
Procedimento
Forse il motivo reale per festeggiare questa volta non c’è, ma Silvia si sposa tra pochi mesi e quindi dobbiamo trovare una scusa per ritrovarci tutte e iniziare a pianificare per bene il grande giorno.
Invito tutte a casa mia, è piccolissima, ma accogliente, e soprattutto è adatta a piani generali e strategie belliche da matrimonio, avendo mille libri e riviste sul tema.
Per una volta, voglio che il pomeriggio sia memorabile: preparo inviti a tema e una tavola che difficilmente ci dimenticheremo. È vero, è solo un tè tra amiche, ma perché non rendere memorabili i giorni di routine? Non so voi, ma io e le mie amiche non ci incontriamo spesso, siamo sempre di corsa, chi in fuga perenne per il lavoro, chi impegnata con i mille impegni dei bambini, insomma l’occasione molto spesso si deve creare.
Ho pensato quindi di sognare, forse la mia attività principale durante la vita. Durante queste vacanze di Natale ho rivisto “Colazione da Tiffany” con Audrey Hepburn e ho
subito immagazzinato questa frase: “Ecco perché mi piace venire da Tiffany per l’atmosfera tranquilla e serena che si respira, non per i gioielli…”.
Perché non ricreare una vera colazione da Tiffany?
Ho subito preso carta e penna per annotare sul mio blocchino le cose che c’erano da fare:
- Mandare almeno 7 giorni prima l’invito alle amiche
- Fare un recall per capire se le ragazze possono incastrare il pomeriggio scelto tra pupi e meeting
- Preparare cupcake e dolcetti con diamanti
- Comprare rose inglesi bianche
- Spolverare il servizio da tè della nonna
Con questa lista mi sentivo invincibile. Tutto era sotto controllo. Ho iniziato dall’invito, per organizzare le idee e le ispirazioni ho iniziato a indagare sul web (Santo subito!) e ho scaricato varie idee di invito. Ho fatto un mix & match di idee e ne è venuto fuori questo invito, che ho prontamente inviato via mail a tutte.
Dopo essermi assicurata che tutte potessero venire ho iniziato a pensare alla tavola spolverando il vecchio servizio della nonna. Non so voi ma io amo andare a sbirciare nei vecchi armadi di casa dei miei, dove trovo sempre qualche sorpresa e ovviamente… requisisco! Arrivato il pomeriggio del tè, ho apparecchiato la tavola con estrema cura, servendomi anche di tutto quello che potesse ricordarmi il celebre film: perle, sigarette finte, pacchettino… e i miei inviti, che poi terremo sicuramente in agenda come ricordo.
Da regola se il servizio viene effettuato a tavola, l’apparecchiatura è eseguita con la massima cura, e la composizione floreale centrale abbellirà la tavola. Ognuno ha un piatto da dessert sopra al quale viene adagiata la tazza da tè con il piattino. A destra della tazza si trova la forchettina, a sinistra il tovagliolo e sopra il cucchiaino. Quindi mi dedico alla preparazione del tè, che è un vero e proprio rito: scaldo l’acqua nella teiera e metto direttamente il tè in foglie. Lo servo a tavola, porgendo poi lo zucchero, il latte e le fettine sottili di limone già tagliate, solo dopo aver riempito le tazze di tutti.
Se il dolcificante è in zolletta, bisogna servirlo con le pinze, ed immergerlo nel liquido senza fargli fare un doppio tuffo carpiato. In ogni caso lo zucchero non si mette mai nella tazza vuota, ma sempre dopo aver servito.
Dopodiché porgo i pasticcini che avevo preparato in precedenza: cupcakes color Tiffany con diamantini di zucchero.
A parte queste formalità tutto è filato liscio e dopo un’oretta di chiacchere e aggiornamenti abbiamo iniziato a pianificare il matrimonio di Silvia… credo che Holly non ci abbandonerà molto presto!