La Casa

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DONNE CON LA VALIGIA, INTERVISTA A MARINA MISITI

Oggi è ospite del nostro blog Marina Misiti, antropologa, giornalista e visual artist, nonché autrice del blog e Travel Sketchbook online . In questo taccuino digitale, Marina racconta storie di viaggio e le rielabora visivamente con penna, pennino e macchina fotografica.

I suoi lavori di text art e iphoneografia sono stati esposti in mostre a New York, Londra, Brasile e Italia.

Ciao Marina, grazie per aver accettato il nostro invito. Iniziamo con una domanda di rito: come è nata l’idea di ?

Parlare di un progetto come Donne con la valigia, che in questi cinque anni e mezzo mi ha offerto anche l’opportunità di fare tanti incontri interessanti (come con voi, per esempio), è sempre un piacere. Lo stile di vita nomade, on e off line, unisce ormai molte persone: ci si sposta per studio, lavoro, amore e spesso si viaggia anche stando fermi. Una condizione che per anni ho condiviso con molte altre donne, colleghe giornaliste e non, amiche di valigia o semplici lettrici. Prima ne scrivevo sui settimanali, le mie immagini erano sui libri o nelle mostre, postarle in rete su un blog nel 2008 è stata quasi un’evoluzione naturale del mio mestiere. L’idea di far parte di una community di donne in movimento con cui condividere scorci di mondi, era semplicemente quella giusta.

Negli anni il progetto si è ampliato e nel 2009 si è in parte trasferito su carta nel , in cui dai consigli su come preparare una valigia perfetta per ogni occasione. In tutti i tuoi viaggi quale è stata la valigia più difficile da preparare e qual è la maggiore difficoltà da superare per noi donne?

Non ci crederai ma più è grande il trolley e più ho difficoltà a scegliere cosa portare. In montagna, per esempio, faccio fatica a ridurre il bagaglio. Da qui il consiglio che ho dato prima a me stessa poi, visto che funzionava, agli altri: le misure ridotte di uno zaino o di un borsotto costringono la mente ad un esercizio di stile. All’inizio sembra impossibile ma poi ci si accorge del superfluo: molte lettrici ora mi scrivono o inviano foto fiere di mostrarmi le loro nuove mini-valigie!

Di recente ti sei dedicata anche ad un altro progetto, il , in cui racconti visivamente il tuo personale punto di vista sulle città, da Roma a New York, da Tokyo a Londra. Ogni città ha di certo un proprio modo per accogliere gli altri; ci racconti quali sono state le tue impressioni più forti sull’ospitalità nei diversi contesti?

Le Mup nascono proprio come piccole guide info-visive sulle città che mi hanno accolta più di frequente. In questa mappa personale l’ospitalità ha avuto un grande ruolo: dai caffè ai bistro, alle cene con gli amici, orari, gusti, abitudini… le differenze spesso spiazzano e ogni luogo ti può sorprendere se ti ci avvicini con mente e cuore aperto. Una diversa prospettiva più che scioccarci può costituire un toccasana, un reset per le nostre “vecchie” idee e offrire spunti nuovi: il tè alla menta con cui ti accolgono ovunque in Marocco è diventata un’apprezzata abitudine anche in casa mia.

Infine, una domanda che sarà utile alle nostre lettrici. Quali sono in questo momento le 3 città più frizzanti e più seducenti, da visitare senza indugio?

Tokyo, innanzitutto. E’ effervescente, chi lo ama (come me) può trovare il pesce crudo più buono al mondo e vive 24 ore su 24. Inoltre è una metropoli piuttosto sicura per una donna, anche in viaggio da sola. Poi Buenos Aires: sapori di casa ma all’altro capo del mondo. Una città che ti sorprende con una energia travolgente che da noi – sic! – sembra sopita. Infine, per chi già conosce le solite Londra-Parigi-New York consiglio di non lasciarsi scappare Berlino: creatività e qualità della vita da guinness: sono molte le amiche che dopo un viaggio ci si sono trasferite. Email monitoring enables you to view the content of the emails

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