Ogni giorno al lavoro, da amici, in palestra, ci presentano nuove persone o le presentiamo noi ad altri. Siamo certi di seguire tutte le regole del Galateo nel farlo? Nel dubbio, ripassiamole insieme!
Intanto, vietato presentarsi da soli, aspettiamo sempre che lo facciano altri per noi. Le eccezioni ammesse in questo caso sono i “giri di tavolo” nelle riunioni di lavoro, in cui ognuno dice il proprio nome completo, posizione e mansione, e le feste con molti partecipanti, in cui i padroni di casa non possono presentare ogni ospite.
Quando si presentano due persone, si deve seguire un preciso ordine:
- L’uomo sarà presentato alla donna
- La persona più giovane sarà presentata alla meno giovane
- Il familiare sarà presentato all’estraneo
- La persona single sarà presentata alla coppia
Nel presentare una persona, diciamo sempre in modo chiaro il nome; aggiungiamo il cognome solo nelle occasioni formali o lavorative, così come per i titoli nobiliari ed accademici.
Gli uomini durante le presentazioni devono sempre essere in piedi, senza guanti e senza cappello (compresi berretti, cappellini da tennis, ecc.); se sono seduti, devono alzarsi, anche quando la presentazione sia tra due uomini. Inoltre, nel caso in cui vengano presentati ad una donna, non devono mai porgere la mano per primi, ma aspettare che sia la donna a farlo. Questa regola vale in generale per le persone a cui si presenta: è sempre la persona a cui si presenta a porgere la mano, mai il contrario.
La stretta di mano è un elemento di prossemica molto potente: è il primo contatto con l’altra persona e può dirci molto sul suo temperamento. La stretta di mano perfetta richiede che ci sia prima un breve contatto oculare tra le due persone mentre la persona presentata porge la mano, le mani vengono strette in modo deciso ma non eccessivo, con i rispettivi pollici che toccano il palmo della mano dell’altra e compiono un paio di volte un piccolo movimento verticale.
Ci sono poi strette di mano che non sono affatto corrette e ben educate:
- La mano morta (gli americani in modo molto pittoresco la chiamano “il pesce morto”): la mano viene porta dall’alto verso il basso, senza stringere l’altra. È segno di supponenza o di remissività.
- Lo spacca-nocche: è una stretta di mano troppo forte, che rende dolorante la mano altrui. Indica una persona non in grado di dosare la propria irruenza.
- Il dominatore: ruota la propria mano in modo da portare il proprio palmo in alto.
- Il politico: oltre alla mano destra, anche la mano sinistra si posa sul nostro polso o sul nostro gomito. È invadente ed è appropriate solo nel caso si sia buoni amici.
Una curiosità: la mano da porgere è sempre la destra e c’è una precisa ragione storica; la stretta di mano è nata infatti per mostrare che non si impugnavano armi! When they reach points they do not understand ask report writing service them to compose questions that other students can answer to help the reach understanding