Fino a qualche decennio fa, le tradizioni erano chiare: nel centro e sud Italia si festeggiava già con il cenone della Vigilia, mentre al nord era d’obbligo il pranzo di Natale. Ma oggi tra cittadini del mondo sempre più globali e famiglie allargate, i confini si sono sfumati.
E allora come fare? Cenone alla vigilia o pranzo di Natale?
Se scegliete di festeggiare alla vigilia, ricordate che sarebbe opportuno preparare una cena “di magro”, cioè senza carne. In molte regioni è tradizione mangiare l’anguilla o il capitone, ma trovano ampio spazio anche tutti i tipi di crostacei; nel nord Italia sono poi diffusi cibi non proprio locali, ma ghiottissimi, come il caviale, le ostriche o il salmone affumicato.
Ricordate inoltre che i regali si aprono dopo cena, allo scoccare della mezzanotte; questa soluzione è perciò perfetta se festeggiate con adulti, mentre per i bambini l’ora diventerebbe tarda e la cena con i regali di Natale già sotto l’albero un vero supplizio …
In questo caso è meglio scegliere di festeggiare a pranzo: Babbo Natale arriva di notte e al risveglio i più piccoli potranno dedicarsi alla tanto agognata apertura dei doni!
Per il pranzo di Natale il menu deve, per tradizione, essere ricchissimo: una lunga lista di antipasti, cappelletti, agnolotti o ravioli come primo a seconda della vostra provenienza e poi un trionfo di arrosti; se ancora resta spazio, frutta secca e dolci natalizi.
Sui dolci natalizi la tradizione italiana è molto varia; sono noti e universali il “Pan di Toni”, cioè il Panettone, di origine lombarda o il Pandoro di Verona, ma ogni regione ha i suoi dolci tipici: ad esempio in Piemonte dalle tavole non manca mai il torrone, mentre in Toscana sono d’obbligo i Ricciarelli, un dolce a base di mandole, zucchero e bianco d’uovo enella vicina Umbia preferiscono il Panpepato, fatto con frutta secca, spezie, canditi, uvetta, miele e cioccolato. In Trentino anche a Natale non può mancare lo strudel o lo zelten, dolce secco a base di canditi, mandorle, noci e pinoli. Famosissimi sono anche gli struffoli napoletani, piccole palline di pasta fritte e cosparse di miele, e i mustazzoli, biscotti con mandorle, limone e cannella e ricoperti di cioccolato, tipici della Sicilia, Puglia e Salento.
C’è un regola comune però da seguire sia nel caso in cui festeggiate alla vigilia o al pranzo di Natale: banditi dalla tavola cellulari e tablet. Anche se vi hanno appena regalato l’ultimo modello di smartphone che desideravate da tempo, ci sarà tutto il resto della giornata per configurarlo, a tavola lasciate che una piacevole conversazione intrattenga tutta la famiglia.