Avete appena ricevuto un elegante invito su cartoncino avorio con lettere nere e non sapete cosa voglia dire quella sigla “Black tie” in basso a sinistra? Oppure dovete invitare i vostri colleghi ad una festa e non sapete come dirgli garbatamente che è richiesta la giacca e la cravatta? Allora questo post fa proprio per voi!
Esiste infatti una precisa nomenclatura internazionale per indicare il dress code, cioè il codice di abbigliamento che si richiede agli ospiti. La consuetudine nasce nei paesi anglosassoni, che con il loro approccio pragmatico (e la non sempre smaccata eleganza!) hanno codificato diversi stili.
Source: via on
White tie: a pochi di noi capiterà un simile invito, a meno che non siamo candidati al Nobel o parenti di teste coronate! White tie indica infatti il frac per gli uomini e l’abito da sera per le donne, rigorosamente lungo chi abbia superato i 18 anni.
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Black tie: indica lo smoking per gli uomini, accompagnato dal papillion in seta, le scarpe oxford (meglio se lucidissime) e camicia bianca con gemelli. Per le donne è richiesto l’abito da sera, non necessariamente lungo. Evitiamo tuttavia abiti troppo corti o troppo provocanti, che sarebbero poco eleganti.
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Creative black tie: anche in questo caso l’invito è formale e richiede lo smoking, ma potete osare e sbizzarrirvi nell’accessorio dalla fusciacca colorata al papillon originale, al gemello di tendenza. Anche per le signore è richiesto l’abito da sera, ma potrete sbizzarrirvi di più con abiti molto glamour e sexy.
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Cocktail dress (abito scuro): l’occasione richiede un abbigliamento elegante, ma non necessariamente lo smoking; per gli uomini sarà sufficiente un abito scuro (grigio o blu scuro), camicia, cravatta scura e scarpe oxford. Per le donne è invece richiesto l’abito da cocktail, cioè un abito al ginocchio o un classico tailleur. Meglio evitare i pantaloni, a meno che non siano di fattura e stoffa molto eleganti.
Business casual: è il classico abbigliamento utilizzato di venerdì nelle aziende e nelle occasioni di socializzazione aziendale. No alla cravatta e si può evitare anche l’uso della giacca; vanno però sempre indossate una camicia e un paio di pantaloni classici, mentre vanno evitate polo e jeans. Le signore potranno indossare gonna o pantaloni classici o un tubino semplice e potranno anche giocare con gli accessori, come ci racconta questa semplice guida studiata per i colloqui.
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CVV: forse vi succederà di rado di trovare questa sigla ed è probabile che quando accadrà l’invito sia di padroni di casa un po’ eccentrici e poco inclini al conformismo. CVV sta infatti per “come volete voi”: totale libertà nella scelta dell’abbigliamento, dallo smoking ai jeans strappati ad arte, dalle scarpe oxford lucidissime alle sneakers borchiate. Insomma, quello che deve emergere è solo il vostro personalissimo stile!
Indicare il dress code è buona norma e non deve essere considerato maleducato nei confronti degli ospiti, ma al contrario li aiuterà a decidere serenamente l’abbigliamento più appropriato per evitare di essere over-dressed (troppo eleganti) o under-dressed (troppo informali).
Cosa fare invece se il dress code non è indicato? In questo caso, privilegiamo un abbigliamento tendenzialmente elegante e aggiungiamo alcuni accessori glamour che diano un tocco chic o frivolo al nostro abbigliamento. Ad esempio possiamo scegliere un look total black a cui aggiungere una collana colorata oppure un foulard in seta o degli orecchini vistosi; se l’evento si dimostra poi più elegante o più informale di quanto pensassimo siamo sempre in tempo a farli sparire velocemente in borsa …
Ed infine, la domanda delle domande:
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