La Casa

Le parole del bon ton

Il vocabolario del Bon Ton: le parole da evitare

Le buone maniere sono importanti perché sono un biglietto da visita, il nostro modo di presentarci al mondo. Una buona sintassi e un buon vocabolario sono allora indispensabili in ogni occasione.

Ma siamo certe di parlare correttamente? Ci sono alcuni termini che nell’italiano parlato spesso vengono utilizzati male. Se ad esempio ricevete un invito a colazione, non aspettatevi cappuccino e cornetto, al contrario è un formale invito al pasto del mezzogiorno.

Quando siamo a tavola e versiamo da bere ad un ospite oppure gli stiamo passando una pietanza, invece del colloquiale “Vuoi?” meglio usare l’espressione “Gradisci?”. Se al contrario abbiamo mangiato a sufficienza, evitiamo l’espressione un po’ gergale “Sono pieno” e preferiamo invece l’espressione più corretta “Sono sazio”.

Altra cosa da non fare, perché scorretta e anche un po’ cafona, è di usare al plurale le parole straniere: niente smartphones, computers o tablets, anche se ne possediamo migliaia! Fanno eccezione le parole latine, come ad esempio media.

Due espressioni da evitare sono “Piacere” quando si conosce una persona, come ci ha ben spiegato Sibilla della Gherardesca nel suo famoso libro e “Buon appetito” all’inizio di un pasto: meglio scegliere forma più semplici come il proprio nome e cognome quando ci si presenta ed augurare ad esempio “Buona cena”.

E voi quale parole davvero non sopportate se usate a sproposito? Raccontatecelo nei commenti!

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