La Casa

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La cultura dell’ospitalità secondo Federica Giuliani di “Travel to taste”

Federica Giuliani, blogger e gastronauta

 

Oggi Federica Giuliani, autrice del blog Travel to taste e appassionata gastronauta, è ospite del nostro blog e chiacchiererà con noi delle sue esperienze di viaggiatrice curiosa, come lei stessa si definisce.

 

 

Ciao Federica, ci fa molto piacere averti con noi oggi a chiacchierare di cultura e ospitalità. Cominciamo subito con una domanda proprio sull’ospitalità: ci sono particolari usi o tradizioni che ti sono rimaste impresse in uno dei tuoi viaggi?

L’usanza più “profumata” è quella turca di offrire agli ospiti acqua di colonia al limone. In Thailandia, invece, mi è capitato di ritrovarmi invitata a un matrimonio: ero in cerca di un posto per mangiare, in una zona remota al confine con la Birmania, e non hanno pensato alla possibilità di lasciarmi senza cibo.

Sempre parlando di viaggi e mete vicine o lontane, ti sarà capitato di trovarti in Paesi con usanze molto diverse dalle nostre, come ad esempio in Giappone dove mangiare la zuppa in modo rumoroso non è considerato maleducato o in molti Paesi africani in cui la convivialità permette l’uso delle mani a tavola. In questi casi come consigli di comportarti? È più opportuno adeguarsi all’usanza del Paese o mantenere i nostri comportamenti abituali?

Io preferisco sempre informarmi prima di partire sulle abitudini locali. Trovo molto più rispettoso adeguarsi, in fondo ci troviamo in “casa” altrui. Sapevate, ad esempio, che in molti Paesi buddisti e musulmani è considerato un insulto mostrare la pianta dei piedi (o delle scarpe) quando si è seduti? Inoltre è bene fare attenzione al senso dei gesti: non in tutto il mondo hanno il medesimo significato.

Oltre ad essere una viaggiatrice, sei anche un’amante del buon cibo. Fino a dove si è spinta la tua curiosità e qual è la cosa più strana che hai mangiato nei tuoi viaggi?

Io assaggio tutto ciò che vedo o che mi viene proposto (spesso mi accade di venire invitata a casa di qualcuno), ma, per ora, non mi è capitato nulla di particolarmente strano. Una volta ho mangiato il barracuda (peraltro molto buono). Diciamo che non mi piacerebbe assaggiare troppi insetti, non mi ispirano proprio.

Infine, torniamo a casa. Torino è la tua città; quale locale è per te tappa fissa quando hai ospiti? Quali sono i 3 luoghi da non perdersi nella vecchia capitale d’Italia?

Se per locale intendi ristorante, lo scelgo che faccia cucina tipica piemontese: un buon vitello tonnato non si nega a nessun ospite. Per i luoghi gli immancabili sono: il mercato di Porta Palazzo (mercato alimentare coperto più grande d’Europa e zona ricca di vita e colore), il monte dei Capppuccini (da cui si gode una meravigliosa vista su Torino) e una sosta in uno dei caffè storici (magari quello all’interno di Palazzo Reale, di charme e poco conosciuto).

E voi quali posti invece non vi perdereste per nulla al mondo? Dove avete fatto un’esperienza insolita ma memorabile? Raccontatelo nei commenti!

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Commenti (1)

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