La Casa

tavolo bianco

Anno nuovo, tavolo nuovo

Con l’inizio dell’anno nuovo, è bene fare un bilancio sulla funzionalità e sull’estetica di alcuni elementi di arredo che aiutano a migliorare la nostra casa in occasioni di inviti a pranzo o a cena.

Chi di voi, infatti, nonostante il periodo di austerità e l’importanza di dare una lunga vita agli oggetti, in occasione del Capodanno non ha pensato di gettare dalla finestra un po’ di cose?

In particolare, il tavolo è un elemento cruciale: se le sue dimensioni o la sua forma non sono quelle adatte, bisogna porre rimedio. Quali sono i criteri di scelta? Punto di partenza imprescindibile: il numero dei commensali abituali e quello che si vorrebbe raggiungere con gli inviti più estesi, commisurato alle dimensioni dell’ambiente. Questi dati determinano le misure del tavolo e la possibilità di avere un piano fisso o l’esigenza di ricorrere ad uno estensibile. Questa seconda, molto funzionale per gli spazi piccoli, è invece da evitare se l’ambiente lo consente, in quanto il piano privo di tagli è molto più bello a vedersi.

Un’altra scelta essenziale è relativa alla forma. Il tavolo classico è rettangolare e ci rimanda con il pensiero ai film in cui i due padroni di casa si trovano alle sue estremità, separati da candelieri e pietanze opulente, servite da valletti in livrea! La forma rettangolare permette di rispettare l’etichetta secondo cui i padroni di casa siedono ai due capotavola e si presta agli allungamenti per ricevere molti ospiti. La sua larghezza fa la differenza, permettendo o meno di avere bevande e pietanze al centro.

Anche la forma quadrata risulta molto comoda:  ideale per tutti i giorni se da quattro, conviviale se da otto, fino ad essere il più adatto alle serate in campagna quando si superano le tre persone per lato.

C’è poi il tavolo rotondo, il più democratico, in quanto non impone regole su come sedersi, permette di guardarsi negli occhi e di porre al centro tutto l’occorrente per mangiare.

Ma il compromesso migliore e più efficace a mio avviso è la forma ovale, perché consente a tutti i commensali seduti di vedersi, pur mantenendo i capotavola e permettendo a chi ci tiene di più di rispettare l’etichetta. Per costoro l’ideale perfetto sarebbe un ovale tagliato proprio alle due estremità. Certo, per i buffet la forma perfetta è rettangolare, ma l’ovale è pur sempre più adatto del rotondo, e alla fine anche del quadrato.

Voi organizzate più serate in piedi o sedute? Pensateci, così saprete come orientarvi; se prevale la seconda ipotesi, allora c’è un terzo punto che non va sottovalutato, forse il più importante: le gambe! Dei commensali e del tavolo!

Per le cene sedute, che poi sono le più frequenti, almeno con la famiglia (vi prego non ditemi che mangiate sul divano ognuno per conto suo!), bisogna fare attenzione che le gambe non impediscano di stare seduti comodamente. Questo problema si presenta in particolare per i tavoli d’antiquariato. Capita che ci si possa innamorare di un tavolo che originariamente non era adibito al mangiare, ma per esempio a scrittoio, a buffet, a tavolo di servizio e che quindi non si presti a starci seduti intorno. Quindi, testatelo prima di acquistarlo.

Una gamba centrale, se le dimensioni del tavolo lo permettono, è molto comoda; in alternativa, anche le gambe disposte proprio agli angoli di un tavolo quadrato o rettangolare. Ma attenzione per i tavoli molto lunghi, perché può essere che abbiano appoggi intermedi. In questo caso, è meglio che le gambe siano arretrate verso l’interno del piano, in maniera da potervici sedere anche in corrispondenza.

Poi ci sarebbero i materiali per il piano: legno, vetro, metallo o corian? Non sempre è solo una questione di gusti. Poi, c’è la diatriba su tovaglia sì e tovaglia no. I due temi, in realtà, sono correlati. Qual è la vostra opinione in proposito? Vi darò la mia dopo aver letto le vostre risposte.

Chiara Tonelli

Whatever the challenge, the instructional designer’s goal is to address it through training or learning

Commenti (7)

  1. A me piace avere un runner su cui appoggiare qualche oggetto…il tavolo senza nulla mi dà un senso di smarrimento…
    Gli oggetti che prediligo sono: un vaso di media altezza e un vassoio di argento. Mi sembra che valorizzino di più il tavolo in salotto – di vetro e rettangolare.

  2. Mi daresti pf indicazioni sulla disposizione degli ospiti a tavola? Ognuno dice la sua e non ho ancora trovato una versione che mi convinca…mi fido di te!

  3. La regola con cui non si sbaglia mai è quella di avere i padroni di casa (se marito e moglie) ai capotavola. Però è vero che spesso ci si diverte di più stando al centro della tavola e che da lì si innescano e governano meglio le conversazioni. Perciò le persone più brillanti dovrebbero stare al centro della tavola, così la serata riesce meglio, anche in barba al bon ton. Se tuo marito è brillante, lascialo sedere dove preferisce e non relegarlo in fondo alla tavola! Secondo me l’errore più grande che si può commettere è anche quello di mettere le coppie sedute a fianco… la loro conversazione si innesca difficilmente insieme agli altri. Le tavole in cui le coppie siedono fianco a fianco sono foriere di serate noiose: provare per credere… oppure fidatevi di me, seguite il consiglio e divertitevi!

  4. Ne so qualcosa di serate noiose e di tavole mal assortite! E’ importante la scelta di chi invitare e la sistemazione a tavola!!!

  5. L’ideale è invitare persone con cui si sta bene insieme,ma…non sempre è possibile.Allora?Oltre a seguire i consigli dell’esperta,lascerei che ogni commensale scelga dove sedersi.

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