Oggi abbiamo il piacere di avere come nostra ospite alias , organizzatrice di eventi e wedding planner.
Con la stagione dei matrimoni che si avvicina e approfittando della grande esperienza di Barbara in tema di nozze, approfondiremo insieme il tema delle partecipazioni.
Ciao Barbara, grazie intanto per questa intervista. Una prima domanda di rito: nella tua esperienza di wedding planner avrai visto centinaia di partecipazioni. Ci racconti quale hai trovato più originale o di una che ti ha particolarmente colpito?
A dire il vero la partecipazione che ricordo di più l’ho ricevuta come ospite, da parte di una cara amica. Era un modello a ‘disco orario’ con tre dischi che scorrevano per mostrare orario e data del matrimonio in una finestrella. Anche se era una partecipazione industriale, senza particolari grafici di rilievo, l’ho trovata davvero simpatica!
Spesso chi riceve una partecipazione ha dei dubbi su come interpretarla e ha paura di fare brutte figure. Puoi raccontare alle lettrici di questo blog come fare a sapere se si è invitati solo a presenziare alla cerimonia o anche al ricevimento? Inoltre, se si ha un fidanzato/compagno/marito o figli, come ci si deve comportare: sono invitati automaticamente oppure si usano formule precise per specificarlo?
Mettiamola così: se nella partecipazione/invito che si riceve non è evidente un indirizzo e orario per il ricevimento allora si dovrà partecipare alla sola cerimonia. Diciamo che da galateo la partecipazione è il cartoncino che fa partecipi gli ospiti delle informazioni relative alla cerimonia di matrimonio, mentre l’invito è il cartoncino su cui compaiono i dettagli del ricevimento. Solo se è presente questo secondo elemento si potrà presentarsi al ricevimento. In teoria, se sulla busta è riportato solo un nome significa che l’invito è nominale, quindi solo la persona a cui è indirizzato può prendere parte al matrimonio. Tuttavia ormai neanche gli sposi hanno ben chiare le ‘norme’ del galateo degli inviti, quindi il mio consiglio è sempre di chiedere conferma. L’ideale infatti, appena si riceve un invito a un matrimonio (anche solo alla cerimonia), è telefonare agli sposi per porgere le proprie congratulazioni. In quell’occasione si potrà con grande tranquillità, ma anche con educazione, chiedere chiarimenti su quante persone possono accompagnarci e informarsi sui desideri degli sposi in materia di regali. Quello che dico sempre a sposi è invitati è che se si è sereni e rispettosi non ci sono domande sbagliate o indelicate… ovviamente poi bisogna rispettare le risposte e i desideri degli sposi!
Source: via on
abbiamo visto come il dress code aiuti ad evitare le brutte figure nel caso di inviti a ricevimenti; sulle partecipazioni però è raro che il dress code sia specificato. Come ci si regola dunque?
In realtà si capisce molto dallo stile della partecipazione. Se l’invito è su carta pesante e tagliata a mano, scritto in corsivo inglese o Bodoni, magari con caratteri in oro o spessorati, se riporta i nomi completi dei genitori degli sposi e i loro (eventuali) titoli, ma soprattutto se riporta l’indicazione “cravatta nera”, allora significa che ci si aspetta che gli invitati siano vestiti in smoking (gli uomini) e abito da gran sera (le donne). Se l’invito è semplice, su carta di medio spessore color crema, scritto in corsivo inglese, e la cerimonia è in cattedrale, allora si tratterà tendenzialmente di un matrimonio tradizionale, per il quale vestirsi in maniera formale (uomini in completo, con cravatta di seta, donne in abito elegante e con tacchi). Se la partecipazione è stampata a colori su carta di buona qualità con un design moderno e accattivante, probabilmente ci aspetta una festa elegante ma abbastanza casual, quindi gli uomini potranno permettersi lo spezzato (giacca e pantalone diversi) anche senza cravatta, e le donne potranno essere più rilassate, anche in pantaloni. Se l’invito è stampato a colori su foglio A4 ripiegato, con un disegno buffo, tipo gattino e simili, quasi sicuramente la situazione sarà molto informale. È comunque meglio che uomini e donne evitino jeans e t-shirt. In ogni caso, nel dubbio, vale sempre la pena di verificare con gli sposi.
Infine, si stanno affermando due tendenze opposte, quella delle response card, cioè di includere un bigliettino su cui indicare la propria partecipazione da spedire via posta, come si faceva fino all’inizio del secolo scorso , e quella opposta degli . Cosa ne pensi di queste due tendenze? Sono solo una moda passeggera o in alcuni casi è giusto ricorrervi?
A titolo personale ritengo che ogni strumento che dimostri rispetto e considerazione per chi lo riceve meriti di essere utilizzato. La response card è tecnicamente perfetta per permettere agli invitati di articolare la conferma, magari segnalando il numero esatto di persone che parteciperà e le esigenze dietetiche particolari. D’altra parte in Italia è già difficile ottenere le conferme telefoniche a pochi giorni dal matrimonio (non sapete quanti, interpellati direttamente dagli sposi, spesso rispondono “ma sì, direi che veniamo”, in barba all’esigenza degli sposi di confermare un numero preciso di invitati a ristoranti e catering), per cui dubito che questo strumento possa prendere piede. Sugli inviti via e-mail ci sono invece due considerazioni da fare. Da un lato hanno senso soprattutto nell’ottica di un matrimonio eco-sostenibile, perché consentono di evitare del tutto il consumo di carta. Dall’altro bisogna accettare il fatto che ancora molti non abbiano (o usino) un indirizzo e-mail personale. Non so, forse sono un’inguaribile romantica all’antica, ma secondo me non c’è bisogno di inventarci nuovi mezzi. I sentimenti che dovrebbero animare un invito e una risposta (il desiderio di condividere un momento importante con le persone a noi più care) in fondo non cambiano nel tempo.
Long live the positive contributors to education
Salve a tutti. Mi chiamo Angela e ad agosto mi sposo,il 3 precisamente. Ho un problema che spero riuscirete a risolvermi. Alcuni degli invitati non mi hanno confermato ancora se verranno e a fine giugno scade la conferma. Purtroppo negli inviti c’era solo l’indirizzo e nessun recapito o email. Come posso fare per capire se verranno o no? Posso contattarli io? Grazie. Spero in un vostro aiuto.
Ciao Angela,
intanto congratulazioni. Puoi sicuramente chiamare chi non ha ancora risposto al tuo invito e chiedere conferma della loro partecipazione; è una richiesta più che lecita!
Tanti auguri per il tuo matrimonio.