La Casa

L’arte di comporre un menù

È sempre meglio informare i propri invitati riguardo agli orientamenti principali del menù. Certe pietanze potrebbero non essere gradite da chi è vegetariano o soffre d’intolleranze alimentari, oppure non ama i cibi esotici. Se proprio volete fare una sorpresa, prevedete allora un’alternativa a quei piatti che non tutti gli ospiti potrebbero gradire.

Il colmo della raffinatezza? Una mise en place completata dal menù scritto. In collaborazione con Ferrero Rocher, vi suggeriamo quest’idea: scrivete le varie portate su un foglio dorato, arrotolato come una piccola pergamena, intorno alla quale arrotolerete il tovagliolo con una decorazione che vi piace, intonata alle tonalità della tovaglia. e completato da un cioccolatino.

Pochi lo sanno, ma secondo il galateo non bisognerebbe servire a cena i primi asciutti, gli antipasti e i formaggi, perché è il pranzo il pasto principale. Oggi, invece, la tendenza è piuttosto contraria: i ritmi frenetici delle nostre giornate fanno sì che, sempre più spesso, sia più facile trovarsi tutti insieme a tavola a cena piuttosto che a mezzogiorno.

La cena, nel menù ideale, dovrebbe prevedere una minestra in brodo o una vellutata, quindi un secondo di carne o di pesce preceduto da un “entremet”, come un soufflé, una torta salata o uno sformato. Niente formaggi, difficili da digerire in orario serale. La frutta va sempre servita dopo il dessert, ma il bon ton non vieta che ci si fermi al dolce.

Se l’invito non è tematico, ossia se non prevede solo pesce (o funghi, o cacciagione, etc.), è opportuno fare in modo che non si susseguano pietanze con lo stesso tipo di presentazione o ingredienti: no a due fritti vicini, o al riso bollito seguito poi dal bollito misto di carne, etc. Nel combinare il menù, la scelta più difficile, solo per veri intenditori, è quella che alterna sapori contrastanti: l’agrodolce con il piccante, il gusto deciso con quello più delicato. La soluzione più semplice è quella di presentare le pietanze in crescendo, aumentando progressivamente l’intensità dei sapori: prima crostacei, poi pesce, poi carne bianca, poi carne rossa e la selvaggina sempre per ultima.

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Commenti (8)

  1. Scrivere il menu per gli ospiti è davvero una raffinatezza… che bello scoprire queste cose… e certe piccole attenzioni fanno davvero la differenza!

  2. Buonasera,
    vorrei rivolgervi una domanda:- su di un tavolo quadrato apparecchiato per 4 persone (disposta una persona per ogni lato) se volessi usare delle strisce di stoffa invece della classica tovaglia, come le devo mettere ? formare una croce mi sembra di cattivo gusto.Una sola striscia e per gli altri 2 ospiti mettere i piatti direttamente sul tavolo senza l’apparecchiatura ? mi aiutare per piacere!!

    Grazie e complimenti
    Saluti
    Federica

    • Ciao Federica,
      le strisce di cui parli immaginiamo siano dei “runner”, utilizzati solitamente al centro di un tavolo per dare un tono colorato o festoso.
      Concordiamo che due runner disposti a croce possano sembrare strani. Noi suggeriamo, se il runner è colorato, di mettere sotto una tovaglia bianca a copertura del tavolo e di usare la striscia come elemento decorativo.
      Diversamente si può adagiare il runner e utilizzare dei sottopiatti: ne esistono anche di plastica dorata a costo veramente contenuto.
      Speriamo di esserti stati d’aiuto. Grazie per i complimenti e continua a seguirci!

      La Redazione del Blog
  3. Bravi, meravigliosa idea spiegare qualcosa a proposito della composizione del menù, viene sempre trascurato e pochi conoscono le regole giuste per realizzare un menù perfetto e sopratutto che esalti ogni portata…sempre nell’ottica della cura più amorevole per l’ospite!

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